I Brunch Digitali spesso capovolgono i luoghi comuni: oggi ad esempio spieghiamo perché internet non è la morte delle agenzie di viaggio ma anzi ne costituisce un valore aggiunto.

Ne parliamo con Fabiana Falavigna in arte “La Faby”, un agente di viaggio che in piena pandemia ha iniziato a trasmettere contenuti sul web: quando i clienti non potevano andare in viaggio è il viaggio che li andava a cercare.

La pandemia: quando il viaggio si fa duro, i duri raccontano il viaggio

In questa storia non si fanno citazioni new age come quella di Einstein: la crisi è una grande benedizione.
In realtà per Fabiana la pandemia, che ha messo in crisi il viaggio, è stata una vera maledizione.

Un periodo durissimo per chi è abituato a viaggiare in un momento in cui l’unica opportunità era viaggiare con la fantasia.

Eppure il viaggio è un sogno e si può sognare anche senza muoversi da casa: si sogna di tornare a viaggiare.

Internet e gli agenti di viaggio: questo matrimonio s'ha da fare

Fabiana racconta della sua storia di 12 anni come agente di viaggio e dice che nel mondo delle agenzie c’è questo detto: “Quando un agente di viaggio sorride, internet piange”.

In realtà come spesso accade anche tra le persone gli opposti si attraggono. Internet può essere considerato il nemico che offre il prezzo più basso solo se si riduce la professione di agente di viaggio a volantinatore umano di offerte low cost.

Invece non è così: la prima cosa che fa un agente di viaggio è ascoltare le esigenze del cliente (e internet non lo fa), la seconda cosa che fa un agente di viaggio è rispondere a tono (internet non fa neanche questo), la terza e ultima cosa che fa un agente di viaggio è costruire il viaggio intorno a te trasformando un sogno in realtà ed evitando che diventi un incubo. Come si fa a far passare questo messaggio?

Se tu non cerchi il viaggio è l'agente di viaggio che ti viene a cercare

Durante la pandemia la Faby inizia a offrire informazioni sui viaggi, soprattutto quelle informazioni che non si trovavano facilmente su internet.

In particolare semplificare tutto quello che veniva raccontato sul turismo provando ad evitare la confusione.

Forse potremmo dire che la Faby si è trasformata in una sorta di motore di ricerca umano individuando le informazioni più utili al viaggio e “regalandole” all’utente finale per risolvere uno dei suoi problemi.

Metterci la faccia per rispondere in prima persona

Internet e i social tolgono qualsiasi intermediazione e La Faby ci mette la faccia in prima persona.

I due segreti del successo di questa strategia?
1) Improvvisazione, no grazie con il calendario editoriale – la continuità e la costanza sono fondamentali: non si può improvvisare se si lavora sul lungo periodo. Un calendario editoriale consente di non demoralizzarsi e di non perdere di vista gli obiettivi.

2) Improvvisazione, si grazie rispondendo ai clienti e aggiornando il calendario editoriale – occorre saper cambiare in corsa in relazione a quello che ci chiedono gli utenti: improvvisazione si grazie se si è sul pezzo e si entra in sintonia con quello che chiedono gli utenti e il nostro target. Il calendario editoriale non è scolpito nella pietra ma è plastilina da modellare e rimodellare.

Lo rifaresti anche senza la pandemia? Internet è un integratore per gli agenti di viaggio?

La Faby rifarebbe tutto e anzi si rammarica di non essere partita prima con questa comunicazione sui social.

Internet se lo conosci non ti uccide e ti consente di arrivare dove mai nessun agente di viaggio si è mai spinto prima: direttamente sul telefonino del cliente.

L’importante è metterci la faccia, essere concreti e affidabili e non arrendersi mai: il viaggio è un sogno che scorre forte nelle persone.

Internet consente all’agente di viaggio di ascoltare quel sogno e trasformarlo in realtà (evitando che si trasformi in un incubo).