Se i Gonzaga avessero avuto i social…Perché non li avevano?

Questo il titolo e il sottotitolo di un Brunch Digitale che ci ha portato all’interno di uno dei luoghi simbolo dell’Italia del Rinascimento: il Palazzo Ducale di Mantova.
E’ un gioco ma non più di tanto perché se gli strumenti cambiano (i Gonzaga non pubblicavano su Facebook) la comunicazione c’è sempre stata.

Stefano L’Occaso, direttore di Palazzo Ducale e erede dei Gonzaga

E’ proprio Stefano L’Occaso ad accompagnarci nella visita alle sale di Palazzo Ducale presentandosi come l’uomo meno digitale del mondo (non usa WhatsApp ma è su LinkedIn e scopriremo che ha un’idea molto chiara del Palazzo Ducale in Digitale). Anche il Palazzo Ducale fatica a vivere il digitale per evidenti motivazioni di ambiente: non è cablato e la dimensione dei muri impedisce in molti casi le connessioni. Questo non vuol dire però che i progetti non ci siano e li scopriremo camminando per le sale di questa reggia dei Gonzaga.

I social non c’erano ma la comunicazione sì

E’ vero che i social non erano stati inventati nel Rinascimento ma i Gonzaga comunicavano eccome. Lo vediamo dalla Camera degli Sposi, un capolavoro di Andrea Mantegna, che ancora oggi racconta i Gonzaga in modo spettacolare. Ogni dettaglio è fondamentale dalle vesti alle espressioni dei volti, dalle posizioni dei corpi ai dettagli dello sfondo. Stefano L’Occaso racconta che il punto di vista privilegiato è al centro della camera dipinta e da lì si colgono tutte le storie come se fossimo a teatro e vedessimo la narrazione svilupparsi su un palcoscenico.

La Camera degli Sposi è una Camera Picta, interamente dipinta, e potremmo paragonarla ad un sito web: se potessimo attivare le immagini sulle pareti facendole diventare “touch” ci porterebbero a scoprire storie e collegamenti infiniti.

E’ sempre questione di comunicazione e di relazioni come ci fa notare Stefano L’Occaso indicando la lettera tra le mani del marchese Ludovico II: si comunicava eccome e le lettere venivano recapitate più velocemente di oggi.

Forse è per quello che non sentivano la mancanza dell’e-mail e dei social, è la battuta di Giacomo Cecchin.

Il Palazzo Ducale in Digitale

Se molto rimane da fare per la connettività a Palazzo Ducale, molto è stato fatto su web e social con una presenza discreta ma continua.
Stefano L’Occaso racconta del sito internet e di una presenza social che durante la pandemia ha consentito alle persone di poter entrare a Palazzo Ducale.
Una pianificazione che nasce dal lavoro di Alessandro Sartori e Ylenia Apollonio, funzionari del Palazzo Ducale.

“Siamo ancora lontani dall’attività social di musei come Le Gallerie degli Uffizi – aggiunge Stefano L’Occaso – ma le idee non mancano e abbiamo sperimentato molto con una vera e propria icona del Rinascimento italiano”.

ISA Vince tutto

Se i Gonzaga non avevano i social perché non immaginare cosa avrebbero potuto fare…

Stefano L’Occaso ci conduce a questo punto in uno degli ambienti più segreti di tutto il Palazzo Ducale. Siamo nel Castello di San Giorgio, a pochi passi dalla Camera degli Sposi, scendiamo una piccola scala ed entriamo nella Grotta di Isabella d’Este.

E’ una delle stanze che viene adattata per Isabella d’Este che arriva adolescente a Mantova per sposare il marchese Francesco II Gonzaga.
E’ una donna molto colta che ha un programma di comunicazione molto efficace e definito. Stefano L’Occaso sottolinea come sia tantissimo il materiale archivistico che riguarda Isabella e che questo gli ha fatto venire l’idea di sfruttarlo per portare Isabella ai giorni nostri utilizzando come mezzo di comunicazione le strisce a fumetti.

“Ricordo quando da bambino leggevo le strisce sul quotidiano che acquistava mio padre – sottolinea Stefano L’Occaso – da qui l’idea di riproporre questo sistema per avvicinare un pubblico che difficilmente sarebbe stato interessato a Palazzo Ducale. ISA è una ragazza moderna che vuole svecchiare la Mantova del quattrocento mettendosi alle spalle un pittore come Mantegna e un marito vecchio stampo. Ascolta musica con le cuffie, messaggia sul cellulare ma è protagonista di episodi ben documentati negli archivi”.

ISA sta avendo un grande successo: le sue storie sono presenti su Facebook, su Instagram e sulla Gazzetta di Mantova.
“Ecco la risposta alla domanda se i Gonzaga avessero avuto i social: li avrebbero utilizzati – aggiunge Giacomo Cecchin – Isabella avrebbe lavorato su Instagram. Francesco II, più vecchio stampo, avrebbe pubblicato su Facebook mentre LinkedIn avrebbe avuto la pagina aziendale Gonzaga gestita dai cortigiani insieme ai profili dei personaggi più importanti della famiglia”.

Naturalia e Mirabilia: il Palazzo Ducale prende vita

Un progetto del Palazzo Ducale ha previsto il riallestimento dell’Appartamento delle Metamorfosi con oggetti naturalistici che avrebbero potuto far parte del Museo Naturalistico dei Gonzaga.

Stefano L’Occaso ha raccontato della campagna social che ha lanciato la mostra che diventerà poi parte dell’esposizione permanente del Museo di Palazzo Ducale.

“Abbiamo lavorato su post che, nel rispetto della scientificità dell’allestimento, potevano incuriosire gli utenti dei social – ha dichiarato Stefano L’Occaso – ad esempio abbiamo dato dei nomi agli animali impagliati come Michele all’armadillo (omaggio a Zero Calcare) o Ippolita all’ippopotamo di genere femminile che è la star dell’esposizione ma anche l’oggetto che se ne andrà al termine della mostra”.

Si tratta di un’operazione che ha dato i suoi frutti consentendo all’esposizione di ottenere una visibilità su un pubblico target diverso da quello che di solito segue le iniziative di Palazzo Ducale.

Il saluto nel Giardino dei Semplici e i prossimi progetti

Al termine del percorso “uscimmo a riveder le stelle” nello splendido Giardino dei Semplici, uno degli spazi verdi più suggestivi del Palazzo Ducale.
Abbiamo scoperto che il Palazzo Ducale in digitale è una realtà che si sta sviluppando con progetti molto innovativi.

Ne vedremo delle belle soprattutto con quello che bolle in pentola per l’autunno con la grande mostra dedicata a Pisanello.

A questo punto potremmo finalmente rispondere alla domanda iniziale:
Se i Gonzaga avessero avuto i social…
Li avevano, li avevano…

I link da esplorare:
Il sito ufficiale di Palazzo Ducale 
Il sito del progetto ISA