Quante ore, giorni e settimane hai speso durante la tua carriera per capire come far funzionare una strategia di marketing, una campagna pubblicitaria o un qualsiasi processo aziendale che per qualche motivo non ti dava i risultati sperati?

A me è capitato con le campagne like di Facebook.

Aumentare la base di fan di una pagina è un’ attività fondamentale per il piano di social media marketing; non è certo la più importante, ma, abbinata a un buon piano editoriale e ad una comunicazione efficace, crea le giuste fondamenta in grado di far funzionare una pagina Facebook.

Spesso però queste campagne hanno un peso notevole sul budget a disposizione: il costo per like spesso non è basso, soprattutto se si cercano fan di qualità. Lavorando con piccole e medie imprese, mi trovo spesso a dover fare i conti con budget limitati, quindi abbassare il costo per like è una necessità. Non riuscire mai a scendere sotto i 46 cent (a like) era dunque un problema perché fare “grandi numeri” a questo prezzo comporta un bell’ investimento.

Insomma, non riuscivo a trovare una soluzione. Ma un giorno è successo qualcosa che ha cambiato il mio approccio a questo tipo di annunci: ho sbagliato!

 

Un errore non sempre viene per nuocere

In un campo come quello del social media marketing, in cui sperimentare è all’ ordine del giorno, spesso ci si trova a provare nuove strade per seguire le dinamiche sempre in evoluzione. Sbagliare e spendere male il budget a disposizione diventa quindi il rischio maggiore. Gli errori possono essere di valutazione o di esecuzione; in entrambi i casi il monitoraggio delle azioni compiute è fondamentale per accorgersi dell’eventuale sbaglio prima di aver speso soldi inutilmente.

Non sempre però gli errori sono causa di afflizione: a volte diventano un ottimo spunto per nuove strategie.

In questo articolo vi racconterò una case history di successo che nasce proprio da un banale errore di distrazione.

Come dicevo all’ inizio, le campagne like sono state e sono ancora un mio cruccio. Pur provando a modificare i segmenti di target, la comunicazione visiva e testuale, le fasce giornaliere di pubblicazione non trovavo la formula giusta per abbassare il costo per like. Insomma, un sacco di test e pochi risultati.

Facendo una serie di queste prove sono caduta in errore e nel duplicare un’inserzione ho dimenticato di modificare il budget giornaliero preimpostato da Facebook. Come saprà chi fa inserzioni abitualmente, la proposta di Facebook corrisponde a 25,00€ al giorno, un bel po’ di soldi per una campagna che doveva durare circa un mese.

Sfortuna (o fortuna?) ha voluto che fosse venerdì e che questo annuncio non abbia subito modifiche fino al lunedì successivo, quando al mattino, facendo il consueto giro di controllo degli annunci attivi, subito noto qualcosa di diverso. Dopo un primo momento di panico per la spesa fuori programma mi concentro sui risultati: sono decisamente migliori delle campagne precedenti, circa 252 like in 2 giorni ad un costo di 21 cent l’uno.

 

 

Secondo le logiche di Facebook più un annuncio funziona più viene premiato, quindi pagherai meno per avere gli stessi risultati. Probabilmente il cospicuo investimento associato al giusto segmento di target mi aveva permesso di battere all’asta i mie concorrenti (competitors), di avere più visibilità e migliorare le prestazioni.

Galvanizzata da questa rivelazione decido subito di applicare questa logica ad una nuova pagina Facebook.

 

I segreti per una campagna Like efficace

Facciamo ora un passo indietro. Si sa che per realizzare una campagna efficace bisogna seguire dei passaggi obbligati:

  • scegliere un segmento di target giusto: è il primo passo, ma non basta!
  • scegliere con cura cosa e come comunicare a queste persone: qui si fa la differenza. In breve, l’immagine deve colpire l’attenzione e il testo deve motivare a compiere un’ azione.
  • utilizzare il budget consapevolmente: la pianificazione va fatta a seconda del numero potenziale di persone da raggiungere e del numero di competitors
  • avere un pizzico di fortuna

A volte incrociare pubblico giusto, comunicazione efficace e pochi competitors è proprio questione di fortuna. La case history che riporto di seguito rientra proprio in questa felice combinazione di eventi..

La nuova pagina Facebook che mi apprestavo a pubblicizzare rappresentava un’azienda che si occupa di assicurazioni per mezzi pesanti e il cui pubblico principale sono gli autotrasportatori. La ricerca del target è risultata semplice, ci siamo concentrati sugli interessi inserendo alcuni gruppi e alcune pagine particolarmente frequentati dalle nostre personas, ottenendo così una copertura potenziale di 120.000 persone su tutto il territorio italiano.

I competitors non sono molti, perlomeno prendendo in considerazione solo le pagine che avanzano una proposta commerciale al nostro pubblico di autotrasportatori.

La scelta dell’immagine ci sembra ovvia fin da subito: le targeting personas hanno una dedizione maniacale per i loro mezzi di trasporto quindi i camion sono il nostro soggetto principe.

Infine, la linea di comunicazione fornitaci dal cliente è semplice e diretta e rende chiaro fin da subito il beneficio finale del servizio sponsorizzato.

Decido quindi di seguire la nuova strategia e investo 20 € al giorno cercando così di ottenere da subito visibilità e interazioni, ottimizzando di conseguenza al meglio la mia campagna. I risultati non tardano ad arrivare e sono molto buoni. In 4 giorni ottengo 672 like ad un costo di 10 cent l’uno (67,07 € totali).

 

 

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Dopo 11 giorni raggiungo più o meno il budget concordato e quindi chiudo la campagna.

I risultati finali sono di 1.265 like per un costo di 15 cent a like. Naturalmente l’aumento del costo e la diminuzione del punteggio di pertinenza sono fisiologici nell’avanzare di un’inserzione; per questo, se non avessi raggiunto la soglia di spesa massima, avrei provato a portarla avanti per qualche altro giorno.

Per ora mi accontento e mi ritengo soddisfatta. Ora si tratta di capitalizzare questi risultati mantenendo un buon piano editoriale e a una comunicazione efficace che coinvolga i fan acquisiti e faccia conoscere loro i valori dell’azienda.

 

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Nel frattempo sto continuando ad applicare questa soluzione ad altre pagine. I risultati non sono sempre così buoni ma il costo resta più basso della media precedente.

Nel corso dell’articolo ho dichiarato che le campagne like continuano ad essere un mio cruccio perché lavorando sul local non ho ancora trovato la formula giusta: una geolocalizzazione ristretta del target rende il pubblico profilato più scarso e più difficile da trovare e i miei costi per like sono ancora migliorabili.

Chissà che non arrivi un altro errore a darmi la soluzione!