Scusate il gioco di parole, ma non ho resistito al paragone col romanzo di Douglas Adams “Guida Galattica per Autostoppisti” (lettura che vi consiglio caldamente se siete appassionati di fantascienza).

L’analisi dei KPI è un passaggio fondamentale che ogni azienda deve prendere in considerazione per monitorare il corretto sviluppo del proprio business, ma ammettiamolo: è anche una delle attività più complesse e che richiedono più tempo all’interno di un’azienda.

Scopo di questo articolo è proprio quello di darvi una mano (o, come direbbe Adams, un “asciugamano”) in questa impresa senza andare nel panico!

Ma andiamo con ordine.

 

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Cos’è il famigerato KPI?

Il KPI (o Key Performance Indicator – Indicatore Chiave di Prestazione) è un valore misurabile che dimostra quanto efficacemente un’azienda stia raggiungendo gli obiettivi aziendali chiave. Monitorare (e non solo riportare) i KPI è un ottimo modo per dare al team una panoramica delle loro prestazioni e di ciò che sta accadendo in tempo reale.

Prima di selezionare i KPI e le metriche (misure quantitative di dati), è buona norma assicurarsi di avere una buona conoscenza degli obiettivi organizzativi e porsi alcune domande riguardanti la fruibilità delle metriche e i risultati desiderati.

Ecco un paio di spunti che potrebbero tornarvi utili in questa prima fase.

 

Abbiamo detto che comprendere a fondo gli obiettivi organizzativi è un passaggio essenziale per selezionare i giusti KPI. Bisogna quindi chiedersi quali siano gli obiettivi a medio e lungo termine.

Occorre inoltre eseguire un’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities e Threats / Forze, Debolezze, Opportunità e Minacce).

Sfruttando i dati ottenuti, costruire obiettivi organizzativi SMART (Specific, Measurable, Attainable, Relevant e Time-bound / specifici, misurabili, raggiungibili, pertinenti, legati al tempo).

 

Una volta individuati gli obiettivi, sarà necessario identificare le metriche essenziali che siano in grado di mostrare chiaramente l’andamento del business e il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati.

Una volta apprese queste poche nozioni teoriche, arriva il momento di passare alla pratica: come semplificarsi la vita e rendere chiari, comprensibili e facilmente monitorabili i KPI?

A questo proposito noi di PowerApp ci siamo affidati ad un sistema che abbiamo trovato estremamente utile, l’asciugamano? No, la DASHBOARD!

 

Cos’è la Dashboard PowerApp?

galattica-2La Dashboard PowerApp, come vuole la traduzione letterale, è un vero e proprio cruscotto (sì, come quello delle automobili o dei centri di controllo spaziali).

Questo strumento permette di monitorare metriche che provengono da diversi canali in una sola pagina. In pratica, si possono visualizzare simultaneamente tutte le metriche più importanti, senza dover saltare da un software di analisi all’altro!

 

La comodità di questa Dashboard sta proprio nel fatto che, una volta impostate, si occupa lei del “lavoro sporco”:

  • Recupera in autonomia i dati richiesti dai vari strumenti (es. social network, Google Analytics…).
  • Espone i dati nella maniera più chiara e versatile possibile (grafico a barre / a torta, tabelle e così via).
  • Permette di impostare degli indicatori utili al monitoraggio del raggiungimento o meno degli obiettivi.
  • È totalmente condivisibili con l’intero team di lavoro (via e-mail, embed / integrazione nel sito, link privati, pdf…).
  • Si aggiorna costantemente e pressoché in tempo reale.
  • Fa risparmiare tempo e permette ai tecnici analisti di agire velocemente quando vengono richiesti nuovi dati da analizzare.

 

Ok, abbiamo trovato la soluzione, ma come si progetta una Dashboard efficace?

Anche in questo caso è necessario seguire alcune regole:

  • Identificare chi sarà l’utilizzatore finale di questa Dashboard: un amministratore delegato avrà bisogno di monitorare metriche diverse rispetto ad un tecnico di vendita.
  • Raggruppare i dati logicamente e inserire solo quelli strettamente necessari.
  • Stabilire a priori gli intervalli di tempo appropriati (settimanale, mensile, trimestrale…).

 

Alcuni esempi di componenti di una Dashboard

Obiettivi aziendali: come detto in precedenza, uno dei must di una Dashboard efficace è la panoramica sugli obiettivi aziendali. Aggiungendo un indicatore (spunta verde) a fianco alla metrica, risulta ancora più semplice comprendere il raggiungimento o meno del traguardo prefissato.

 

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Followers Social Media: non servono spiegazioni scientifiche per questa rappresentazione, ma torna sempre utile avere sott’occhio la situazione della propria pagina nei vari social network.

 

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Spesa totale e sorgenti: una delle metriche più importanti è senz’altro quella riguardante la spesa aziendale. In questo esempio abbiamo una panoramica totale dei soldi investiti e su quale piattaforma (oltre ad avere una visuale della spesa totale rapportata al budget).

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Volete approfondire i temi Dashboard o monitoraggio dei KPI? Non esitate a contattarci e a richiederci una demo!

Happy Dashboarding a tutti!