Da tempo e nei più svariati settori si assiste ad una frenetica “corsa al web”.

Le aziende percepiscono l’utilizzo del marketing digitale come una bacchetta magica in grado di risollevare le sorti di ogni business.  Via allora a profili social di ogni tipo… Poco importa poi se questi sono popolati solo con foto di prodotti e nessun fan interagisce.

A cosa serve dunque esserci se poi non aiuta a raggiungere i veri obiettivi di business di ogni azienda, quindi ad incrementare il numero di contatti in target e a seguire il proprio fatturato?

La risposta e’ semplice: non serve a nulla.

Va rivisto quindi l’approccio e il metodo con cui ci affacciamo sul web.

Ed è qui che entra in gioco l’inbound marketing.

 

L’Inbound Marketing è un approccio strategico che punta ad attrarre clienti in modo “naturale” invece che inserirsi in maniera invasiva solo per spingere la vendita – come succede nel marketing tradizionale.

Il web, grazie alle enormi potenzialità di distribuzione dei contenuti e “incontro” con il cliente è il regno naturale dell’Inbound Marketing. Ma attenzione, fare Inbound Marketing non significa semplicemente avere un sito web, essere presenti sui social o inviare una newsletter.

Per fare Inbound Marketing in maniera profittevole è necessario avere un metodo di lavoro chiaro che permetta di ottimizzare gli sforzi e gestire al meglio le risorse.

 

Le 4 fasi dell’Inbound Marketing

Il metodo Inbound si compone di 4 fasi, attraverso le quali riusciremo a trasformare un utente “visitatore” sconosciuto in un potenziale cliente e infine promotore.

Ma quali sono i passaggi? Vediamoli insieme nel dettaglio.

 

 

Attrarre le persone giuste.
Solamente quelle potenzialmente interessate al nostro brand, prodotto o servizio e che hanno più probabilità di diventare contatti. E’ fondamentale quindi conoscere abitudini, necessità, obiettivi dei nostri clienti ideali, per poi capire quali possono essere gli argomenti in grado di suscitare l’interesse nei nostri confronti.

Convertire
Attirare non è sufficiente. Bisogna fare in modo che i visitatori arrivati al nostro sito diventino contatti, e lascino alcuni dei loro dati. Quante più informazioni raccogliamo tanto più possiamo conoscerli, e quindi coinvolgerli con i giusti contenuti.
Una volta raccolti i preziosi dati del nostro contatto (in gergo Lead) saremo in grado di passare alla fase successiva, la chiusura.

Chiudere è la fase conclusiva che porta alla vendita, cioè quando un contatto diventa cliente.

Più contatti si ottengono, più la strategia sta avendo successo, ma non è detto che tutte queste persone siano pronte ad acquistare subito da noi: potrebbero passare settimane, mesi o anni. Per fare in modo che non si dimentichino di noi è necessario instaurare un rapporto alimentandolo con contenuti di valore. 

Deliziare continuando ad offrire valore anche dopo la vendita.
I clienti continueranno a comprare da noi, e diventeranno anche promotori della nostra azienda, portando nuovi clienti grazie al passaparola spontaneo.

 

L’Inbound ci offre quindi l’opportunità di avere successo in ognuna di queste fasi utilizzando alcuni degli strumenti che il web mette a disposizione: blog, motori di ricerca, social media, call-to-action, landing pagenewsletter e CRM.
Differenti strumenti che non si possono usare indistintamente; ogni fase ha i suoi specifici mezzi, e modi diversi per utilizzarli.

 

Se vuoi saperne di più sull’Inbound Marketing e come utilizzare al meglio la “cassetta degli attrezzi” contattaci!

 

Grazie a Eleonora Megliorini per il contributo.